domenica 22 dicembre 2013

MEDICINA E SUPERSTIZIONI. P. L. BATTISTA, Gli astuti venditori di speranze fasulle, IL CORRIERE DELLA SERA, 22 dicembre 2013

Non è credulità. È disperazione. I malati non credono ai guru del metodo Stamina perché abbindolati dal verbo di astuti venditori si speranze fasulle. Senza la disperazione non crederebbero alle pozioni magiche smerciate come prodigiosi rimedi per malattie dolorose e feroci. Senza la disperazione non crederebbero alla favola orribile di un pugnodi persecutori potentie cinici che vogliono ostacolare i guaritori di Stamina. Senza i fallimenti della medicina, la setta di Stamina verrebbe confinata alla stregua di un fenomeno eccentrico capace di mobilitare solo frange minoritarie e lunatiche. Ma la disperazione alimenta il Medioevo che si è installato nei sotterranei psicologici della metropoli. Nel cuore della modernità prosperano sentimenti arcaici. Colmi di rancore, di rabbia, di furore: è il mondo parallelo della disperazione moderna.



Poi ci sono organi come il Tar (Tribunale amministrativo regionale) che danno una mano a chi crede che i medici «ufficiali» siano tutti corrotti, che la scienza sia una mistificazione, che le cure sono ostaggio di un establishment farmaceutico che impedisce con disumanità assoluta la diffusione di nuove cure. Vale poco l’allarme della scienziata Elena Cattaneo, neo-senatrice a vita, che pone domande semplici, elementari: cosa c’è dentro l’intruglio che si somministra ai malati che si aggrappano al metodo Stamina? Perché nascondono carte, documenti, protocolli, statistiche, numeri che possano dimostrare l’efficacia della cura? Perché quei malati che, resi furibondi dalla disfatta della medicina ufficiale, occupano le strade, urlano davanti al Palazzo la loro rabbia, non risparmiano davanti alle telecamere lo spettacolo atroce di gesti estremi, protagonisti inconsapevoli di un sabba in salsa pulp che sconvolge l’opinione pubblica?
Perché la disperazione è terribile, straccia ogni razionalità, distrugge ogni argomento logico. Quando la scienza che si credeva onnipotente mostra tutta la sua desolata impotenza, le menti regrediscono, si rituffano nell’attesa miracolistica di un elisir nascosto. Un Medioevo di paranoia, di complottismo, di frustrazione perché insieme agli eroi e ai santoni che potrebbero salvare con i loro rimedi miracolosi, la nuova mitologia antiscientifica prevede sempre l’azione malvagia di un centro occulto che, per salvaguardare guadagni favolosi accumulati sulle spalle dei malati abbandonati a se stessi, perseguita i «buoni», i portatori della salvezza. Ecco come i ciarlatani passano per martiri, i guaritoti per dissidenti oppressi e minacciati.
La disperazione afferra tutti, analfabeti e acculturati, chi vive ai margini e chi sta nel centro pulsante della società. Nel mondo parallelo dell’oncologia questo concentrato pazzesco di avvilimento e di sfiducia, di rabbia inconsolabile e sgomento per una scienza che sembra muta, estranea e indifferente, in questo mondo saltano i confini che delimitano la «normalità» della vita, l’emotività suggerisce passi che non avresti mai affrontato nella placida routine di una vita al riparo del rischio. Chi scrive questo articolo stava già consultando l’orario degli aerei con destinazione L’Avana perché nel mondo parallelo dell’oncologia si era diffusa, e continua a diffondersi, la voce che un veleno ottenuto dallo scuotimento dello «scorpione blu» di Cuba contenesse spettacolari virtù anti-tumorali.
Perché non provarci, se contro il cancro al polmone della persona che ti è più cara hanno fatto fallimento la chemioterapia e la radioterapia? Dubbi e scetticismo svaniscono, e si intraprende un ultimo viaggio della speranza, mettendo a tacere l’ostilità per i ciarlatani, i venditori di fumo, gli spacciatori di speranze fasulle. Svanisce anche la diffidenza verso chi, i depositari del veleno dello scorpione blu, si rifiuta di trasmettere alle autorità sanitarie mondiali dati attendibili sulle «guarigioni» ottenute con quel taumaturgico veleno.
Come è accaduto con la «cura Di Bella», con i malati che inveivano contro il Grande Complotto Chemioterapico e non chiedevano ai guaritori dati certi, numeri verificabili, risultati accertabili. Un’altra illusione. Un’altra battaglia atroce e assurda. Con i medici «ufficiali» trattati come manutengoli delle grandi case farmaceutiche ingrassate con il business mondiale della chemio. Come è accaduto in America dove sette lunatiche e pazzotiche si scagliano contro le cure regolate dai «protocolli» trasmettendo il messaggio che il cancro si può sconfiggere con la «forza della mente».
Esistono siti e blog che sono seguiti da migliaia di persone esasperate, furiose, pronte ad avventarsi contro i sacerdoti della «medicina ufficiale» e di quella che chiamano la «menzogna oncologica». In uno dei siti più seguiti, commentati da parenti di malati che non ce l’hanno fatta, si diffonde l’ideologia del bicarbonato come rimedio sicuro (abbinato con il limone) contro il cancro. Nessuna evidenza scientifica conforta questa superstizione, ma ad esser messa sul banco degli accusati è la scienza stessa, vista come arma in mano a una combriccola di medici arroganti e corrotti dediti all’occultamento dei rimedi che possono salvare milioni di vite umane. Attorno a Stamina si è formato questo stesso nucleo incandescente di furore e di ira incontenibile. Non c’entra la libertà di cura. C’entra la losca propensione a spillare quattrini con le risorse pubbliche. Si esige, con la forza conturbante dei malati in carrozzella che gridano la loro collera contro le istituzioni che li stanno «uccidendo», che le sperimentazioni ricevano congrui finanziamenti. Altro che libertà di cura. Si è invece formato un sottofondo culturale che getta via ogni conquista della scienza.
Oggi milioni di giovani genitori sono sottoposti al messaggio terroristico secondo cui nei vaccini somministrati ai bambini si annidano pericoli mostruosi. Dovrebbero leggere un formidabile romanzo di Philip Roth, Nemesi , per capire che orrore rappresentassero le epidemie di poliomelite e che cosa atroce fosse fino a pochi decenni fa la sorte di tantissimi ragazzi in tutto il mondo che non conoscevano ancora i benefici del vaccino antipolio.Qui la scienza e la medicina hanno trionfato. E dove invece fallisce, la reazione disperata si aggrappa a tutto ciò che appaia come rimedio alternativo. Il Medioevo nel cuore delle nostre città. Un sottosuolo ribollente che non può essere ignorato da un’élite placidamente soddisfatta della propria superiorità illuministica. Un partito della disperazione che trova ascolto persino nei Tar che mettono sul banco degli imputati i medici. Oggi, nell’Italia del Duemila.

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