mercoledì 13 giugno 2018

SUICIDI NEL MONDO. P. MAGLIOCCO, I suicidi stanno aumentando?, LA STAMPA, 13 giugno 2018


Un ragazzo di 31 anni si è ucciso il giorno dopo a Melzo, vicino Milano, dopo la scomparsa della fidanzata, che non è stata ancora ritrovata. 


L’Organizzazione mondiale della sanità calcola che ogni anno nel mondo le persone che si tolgono la vita sono circa 800.000, cioè si uccide una persona ogni 40 secondi circa. Per ogni tentativo riuscito ce ne sono poi oltre 20 che falliscono. L’Oms segnala come il suicidio riguardi tutto il mondo e tutte le età e però rappresenta la seconda causa di morte per i ragazzi tra i 15 e i 29 anni e il 78% dei casi si verifica nei Paesi a medio e basso reddito. In generale, il suicidio è la diciassettesima causa di morte e rappresenta l’1,4% del totale dei decessi. È un problema che riguarda più gli uomini delle donne: la frequenza dei suicidi tra i maschi è quasi il doppio che tra le femmine (13,5 ogni 100.000 persone contro 7,7). 

Le statistiche ,mostrano situazioni molto differenti tra i diversi Paesi e anche all’interno di ogni continente e di ogni area geografica. La percentuale dei suicidi non sembra facilmente collegabile a singoli indicatori, come il livello di reddito o la povertà. Le analisi concordano che per tentare di capire la frequenza di questo fenomeno sia necessario esaminare ogni realtà in modo approfondito e specifico.  
Il numero persone che decidono di togliersi la vita sta però diminuendo quasi ovunque e certamente a livello globale. Nel mondo si è passati da poco meno di 13 casi ogni 100.000 abitanti nel 2000 a 10,6 nel 2016: un calo di quasi il 20 per cento in sedici anni. In Europa la discesa è stata da 21,8 a 15,4 con una riduzione di oltre un quarto.  

Anche se l’Europa resta l’area geografica con la media più alta, ci sono nazioni in cui molte più persone si tolgono la vita. Pochi anni fa gli Stati con il più elevato tasso al mondo di suicidi risultavano lo Sri Lanka e la Guyana, con oltre 30 casi ogni 100.000 abitanti, più di 3 persone che si toglievano la vita ogni milione. Nell’isola dell’Oceano indiano il tasso si è dimezzato in pochi anni, secondo i dati dell’Oms (altre statistiche indicano ancora oggi cifre più alte) e per il 2016 la stima è che si sia ridotto a meno di 15 casi su 100.000. Nel Paese sudamericano invece le cose sembrano peggiorare e tra i maschi si arriva a un tasso di suicidi di 43 casi ogni 100.000 abitanti. Anche nel vicino Suriname il numero di suicidi è molto alto (22,2) mentre in Venezuela, altro Paese che confina con la Guyana, si scende ad appena 3,7 casi. 

In Europa i Paesi dove è più alta la percentuale di persone che si tolgono la vita sono la Lituania e la Russia, dove si superano i 30 casi ogni 100.000 abitanti, il doppio della media del Continente, e la Bielorussia (26,2). All’estremo opposto ci sono la Grecia e Cipro, dove si contano solo 5 persone ogni 100.000 che decidono di uccidersi. In Italia l’Oms stima 8,2 casi ogni 100.000 abitanti, quasi la metà della media continentale. Un dato simile a quello della Spagna e che viene nettamente superato da un Paese come la Germania, dove i suicidi sono 13,6 ogni 100.000 persone e dove la situazione negli ultimi dieci anni non sembra migliorata, e la Francia, dove si arriva a 17,7 cioè oltre il doppio rispetto al nostro Paese, ma il fenomeno è in calo. 

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