sabato 4 gennaio 2020

GALATEO E RELAZIONI PUBBLICHE. LA MALEDUCAZIONE DOMINANTE. L. LIBERATORE, Perché noi italiani non parliamo a bassa voce nei luoghi pubblici (e perché dovremmo farlo), MARSHABLE ITALIA, 3 gennaio 2020

Bisbigliare in presenza di altre persone è maleducazione. Ma anche parlare a voce alta nelle carrozze nei treni, urlare al telefono durante i viaggi in metro, ridere in modo sguaiato in pizzeria sono abitudini che non rispettano il galateo.


Sono sicura che a molti di voi è capitato di conoscere tanti dettagli della vita privata del proprio vicino di posto in treno perché non ha fatto altro che raccontarli al telefono ad amici e parenti. Il tutto intervallato da quei "pronto! Mi senti?!", "ci sono le gallerie, non prende bene", che portano il viaggiatore ad alzare la voce. Impossibile leggere, rilassarsi e anche lavorare. Lo dimostrano le decine di tweet in cui gli utenti si lamentano dei vicini.
Anche il Guardian ci accusa di fare sempre una grande confusione, perché non sappiamo parlare con la voce bassa. L'articolo, scritto da Tobias Jones, prende spunto dall'introduzione delle “carrozze del silenzio” sui Frecciarossa non solo in Business ma anche in Standard.

Secondo il giornalista, questa innovazione non servirà a farci abbassare la voce perché è proprio la nostra lingua che richiede un tono alto. L'italiano è basato sulle vocali, richiede la vibrazione delle corde vocali e a differenza dell'inglese, l'italiano non ha vocali ridotte, quindi nulla viene ridotto o schiacciato. In pratica, non ci mangiamo le parole.
Non entriamo nel dettaglio delle spiegazioni di linguistica. Abbiamo chiesto però a un esperto di buone maniere quando il galateo richiede la voce bassa. Samuele Briatore è presidente dell'Accademia Italiana Galateo e coordinatore del primo master europeo in galatei e buone maniere della Sapienza università di Roma.
"Bisognerebbe parlare ad alta voce solo nelle conferenze e dove è determinante per la comprensione, mentre in treni, aerei, uffici, ospedali, si dovrebbe parlare pianissimo", ci dice Briatore.
"Sicuramente parliamo ad alta voce. Detto ciò, nel Regno Unito è possibile portare il cibo del fast food in una tavola formale, non so cosa sia peggio", ironizza l'esperto. "Uno dei nostri problemi più grandi è il non rispetto della regola per un beneficio personale oppure la generalizzazione di un consumo. Nonostante l'avviso sui treni 'Siete pregati di abbassare le vostre suonerie al fine di non dar fastidio', tutti parlano al telefono perché lo fa anche il vicino quindi si pensa 'e perché io no?'. Oppure si crede di essere l'eccezione: 'io devo lavorare quindi sono autorizzato'. In generale, c'è un disinteresse del fastidio dell'altro".
Samuele Briatore cita il compositore canadese Murray Schafer e ricorda che parlare forte caratterizza gli italiani: "Il musical inglese e statunitense è una versione discount della nostra operetta. La parte vocale per l'Italia è importantissima e rientra in una buona espressione".
Il telefono ha complicato tutto. Come bisogna comportarsi? In un mondo di super stress è difficile non farsi contagiare dall'abitudine di utilizzare i tempi degli spostamenti sui mezzi pubblici per mettere le auricolari e fare le chiamate che altrimenti non si riuscirebbe a fare. "Non si deve parlare al telefono nei luoghi pubblici, perché alziamo la voce", chiarisce Briatore, "ci si può mettere la mano davanti alla bocca ma è meglio alzarsi e spostarsi oppure rinviare la chiamata".

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