mercoledì 28 marzo 2018

LA SCUOLA BUONA. ALESSANDRIA. F. RULLO, Prof legata alla sedia della cattedra dai suoi alunni. Video postato in rete, CORRIERE.IT, 28 marzo 2018

ALESSANDRIA - Un’insegnante legata alla sedia della cattedra dai suoi studenti. Tutti di prima superiore. Poi presa a calci. Tutto registrato con il cellulare e postato sui social, in primis su Instagram. Succede ad Alessandria, all’istituto tecnico commerciale Da Vinci. Come riporta la Stampa, la donna non avrebbe però denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine. Ma nonostante questo non c’è stata persona ad Alessandria che non abbia visto quelle immagini, cancellate subito dai social. La professoressa sarebbe stata salvata dall'alunno di un'altra classe attirato dal forte rumore che proveniva da quell’aula. Vista la situazione, ha chiamato il bidello e i due insieme hanno allontanato gli studenti protagonisti del gesto e liberato l’insegnante. La donna, che ha alcuni problemi di deambulazione, alla fine se l'è cavata con un grosso spavento.



Consiglio di Istituto
 La faccenda è ovviamente finita davanti al Consiglio di Istituto che ha deciso di punire la classe con un mese di sospensione, ma con obbligo di frequenza. Inoltre, i ragazzi autori della violenza saranno impegnati in lavori socialmente utili: nell’intervallo dovranno andare a svuotare i cestini delle altre classi della scuola. Tuttavia, c'è chi sostiene che la punizione sia troppo lieve. "Servivano pene più severe" sostengono alcuni insegnanti dell'istituto, colleghi della prof vittima del gesto di bullismo.
Lo psicoterapeuta: adulti impotenti e punizione ridicola
Secondo lo psicoterapeuta dell’età evolutiva Federico Bianchi di Castelbianco «si tratta dell’ennesimo episodio di violenza operata da un branco con l’accordo degli spettatori gaudenti che riprendono con il loro cellulare le scene che si presentano. È un caso gravissimo che ci fa capire che la situazione è ormai debordata. Purtroppo quello a cui assistiamo è l’impotenza da parte degli adulti di intervenire». E aggiunge: «Di fronte a tale situazione la risposta è stata un mese di sospensione con l’obbligo di frequenza e che si svuotino i cestini delle altre classi durante la pausa. Una punizione che non solo è ridicola, ma mette in ridicolo noi adulti».

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