Un’amicizia, forse un amore, lega Netcha e Maga nel loro progetto di raggiungere una cittadina della Selva Lacandona, in Messico, per incontrare il Subcomandante Marcos e donargli due volumi delle più recenti riflessioni di teoria marxista. Siamo intorno alla metà degli anni Novanta del secolo scorso e le due giovani donne, entrambe europee, si incontrano in un’università statunitense dove lavorano e da lì muoveranno alla volta del Chiapas. Se il racconto da cui muove La Realidad (traduzione di Luciana Cisbani, Neri Pozza, pp. 220, euro 18), della scrittrice francese Neige Sinno, evoca per certi versi il memoir o il romanzo d’avventura, lo sviluppo della vicenda finirà per intrecciare avventura, indagine sociale, sguardo sulla storia coloniale e sulle traiettorie di autori come Antonin Artaud e J.M.G. Le Clézio che delle loro esperienze messicane fecero uno strumento di critica e riflessione sull’arte come sulla vita. Per Sinno, già autrice di Triste tigre (Neri Pozza, 2024), dolente cronaca delle violenze subite per anni da parte del patrigno, tra i libri più premiati in Francia nel 2023 e vincitore del Premio Strega Europeo lo scorso anno, si tratta anche di riflettere altrimenti, in una dimensione per certi versi globale, sulla violenza di genere e il peso che esercita sui corpi, le vite e le culture.

Particolare da un murale a San Cristobal de las Casas, Chiapas. Getty Images