mercoledì 27 aprile 2016

PSICOLOGIA DEL MATRIMONIO. S. IANNACCONE, La scienza conferma: il legame tra coniugi è eterno, LA REPUBBLICA, 27 aprile 2016

"FINCHE' morte non vi separi". In verità, la formula dovrebbe andare anche oltre: stando a uno studio appena pubblicato sulla rivista Psychological Science, infatti, l'influenza di un coniuge sulla propria dolce metà continua a farsi sentire anche dopo la sua morte, con la stessa intensità percepita tra coniugi entrambi viventi. E può contribuire significativamente al benessere quotidiano del vedovo o della vedova. "Le persone che ci sono state vicino nel corso della nostra vita", spiega Kyle Bourassa, ricercatrice in psicologia alla University of Arizona e prima autrice del lavoro, "continuano a influenzare la nostra qualità della vita anche dopo la loro morte. Abbiamo scoperto che la qualità della vita di un vedovo o di una vedova risente dell'influenza del coniuge deceduto proprio come se questi fosse ancora in vita".



La scoperta non è del tutto inaspettata. In un lavoro precedente, l'équipe di Bourassa aveva già mostrato l'esistenza di una cosiddetta "sincronia", o interdipendenza, tra la qualità della vita dei partner, scoprendo che la salute fisica e mentale di uno di essi influenza significativamente il benessere dell'altro. A questo punto, gli scienziati si sono chiesti se tale meccanismo proseguisse anche dopo la morte di uno dei due partner. La risposta, a quanto pare è positiva: per scoprirlo, gli scienziati hanno analizzato i dati provenienti dallo Study of Health, Ageing, and Retirement in Europe (Share), un progetto di ricerca che coinvolge 80mila anziani di 18 diversi paesi europei più Israele. In particolare, i ricercatori si sono concentrati su 546 coppie in cui uno dei partner era morto durante il periodo dello studio e su 2566 coppie in cui entrambi i partner erano viventi.
 
Confermando le scoperte precedenti (e il buonsenso) l'analisi ha evidenziato l'effettiva esistenza di un alto grado di interdipendenza tra i partner, nel senso che la qualità della vita di uno dei due partner influenza significativamente la qualità della vita dell'altro, sia nel presente che nel futuro. Ma c'è di più: gli scienziati hanno appurato che tale fenomeno si ripete anche dopo la morte di uno dei due partner, indipendentemente da età, stato di salute e anni di matrimonio. E soprattutto che il "legame" tra coniuge deceduto e coniuge vivente è indistinguibile rispetto a quello tra coniugi entrambi viventi. Neanche la morte li ha separati.


Nessun commento:

Posta un commento