domenica 26 giugno 2016

ETOLOGIA. ANCHE LE SCIMMIE PIANGONO PER LA MORTE DI UN LORO SIMILE. S. DE SANTIS, nche le scimmie piangono la scomparsa di un loro simile, LA REPUBBLICA, 25 giugno 2016

QUANDO Thomas morì, il suo amico Pan iniziò a piangere. Non era il solo. Anche gli altri, a quell'ora solitamente impegnati a consumare il pranzo, rimasero attorno al corpo del compagno che giaceva riverso per terra. Prima che il cadavere fosse rimosso, la femmina alfa del gruppo prese un ciuffo d'erba e gli spazzolò i denti. In un video girato da un team di ricercatori della St. Andrews University, in Scozia, la prova, di certo non la prima né l'ultima, che i primati, anche quelle più distanti dall'uomo nella catena evolutiva, riconoscono la morte di un loro prossimo. E piangono.



A confermarlo due studi, pubblicati lo scorso maggio su "Current Biology" e "Primates", secondo cui, di fronte alla scomparsa di un membro del branco, le scimmie percepirebbero il "cambiamento di stato" modificando, di conseguenza, il proprio comportamento. Sulle montagne del Qinling, nella Cina centrale, un esemplare di scimmia femmina, ribattezzata DM dai ricercatori, tornò dal branco dopo tre giorni di latitanza, visibilmente ferita. Al suo arrivo gli adulti del gruppo la circondarono e la accarezzarono per oltre un'ora, emettendo suoni forti, come richiami d'allarme. Alla fine, quando DM esalò gli ultimi respiri, accanto a lei era rimasto solo il maschio dominante del gruppo. Le afferrò la mano più volte e continuò ad abbracciarla prima di ritirarsi sulla montagna. "È difficile stabilire se le scimmie fossero consapevoli della morte imminente della loro compagna - spiega James Anderson della Kyoto University in Giappone, specialista in tanatologia dei primati - di certo hanno dimostrato comportamenti compassionevoli che in condizioni normali non avrebbero avuto". 

In altri casi, invece, alla dipartita della compagna ha fatto seguito una "veglia funebre", durante la quale un esemplare ha partecipato manifestando il suo stress emotivo con graffi e sbadigli. Nello studio, apparso stavolta sulla rivista specializzata "Primates", si analizzano le reazioni delle scimmie di fronte alla morte accidentale di un macaco femmina investito da un'automobile sotto gli occhi del branco nel Parco Nazionale del Marocco. Due maschi adulti la vegliano per tutta l'agonia accarezzandole le ferite, il resto del gruppo resta a contemplare il cadavere e si mette a urlare disperato quando i ricercatori portano via la carcassa. Perché? All'origine di tale comportamento "ci sarebbe l'incapacità a rompere un legame emotivo", ha detto Patrick Tkaczynskidell'Università di Roehampton nel Regno Unito, "il che avviene soprattutto con i macachi barbary, notoriamente degli 'hippie' rispetto alle altre specie". Insomma, così come avviene per gli uomini, il prezzo da pagare per essere "animali socievoli" è la sofferenza. Nel lutto e nel dolore delle scimmie per i compagni morti si scrive la storia evolutiva della specie.

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