venerdì 10 aprile 2015

EVOLUZIONISMO. LE OSSA DI LUCY. P. VIRTUANI, La nostra antenata Lucy: una delle sue ossa è di un babbuino, CORRIERE DELLA SERA, 10 aprile 2015

Una delle 88 ossa di Lucy, il più famoso resto fossile di un progenitore umano, scoperto in Etiopia nel 1974 e datato 3,2 milioni di anni fa, non appartiene alla specie Australopithecus afarensis (cioè a un nostro lontano parente) ma è un osso di babbuino. La notizia è stata anticipata nell’edizione online di New Scientistmentre lo studio sarà presentato la prossima settimana al convegno annuale della Paleoanthropology Society degli Stati Uniti che si terrà a San Francisco.



Storia evolutiva
Lucy - così chiamata perché la sera del dissotterramento, mentre gli scopritori stavano festeggiando, dal registratore a cassette uscivano le note della canzone dei Beatles Lucy in the Sky with Diamonds - è stata una scoperta fondamentale per la storia dell’albero evolutivo umano. Infatti rappresenta la prima testimonianza dell’andatura eretta di un nostro progenitore.
Un dubbio
Il dubbio che una delle ossa, in particolare una vertebra, potesse non appartenere a Lucy (il cui scheletro è completo solo al 40%) è venuta ad alcuni esperti che stavano lavorando a una riproduzione di Lucy. Sono infatti molte le riproduzioni dell’australopitecina esposte nei musei di tutto il mondo. Analizzando meglio la vertebra, si è notata la differenza rispetto alle altre ossa della spina dorsale. A questo punto sono iniziate analisi più accurate, finché è stato scoperto che la «vertebra incriminata» appartiene a un babbuino gelada (Theropithecus gelada).
Ulteriori analisi
Resta il mistero, perché non risulta che nel 1974 sul luogo del ritrovamento avvenuto nella regione di Hadar fossero state trovate anche ossa di babbuino. Non tutti gli esperti di paleoantropologia però hanno accettato la notizia: «Voglio esami più accurati prima di dire che si tratta di un osso di babbuino», ha commentato William Sanders, dell’Università del Michigan ad Ann Arbor. Anche se, a detta di tutti gli esperti del settore, il fatto che una delle ossa non appartenga a Lucy nulla toglie all’importanza del reperto nella storia dell’evoluzione umana.

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